Digital Maison al Palazzo Madama di Torino

Scansioni in collaborazione per AR&VR con Istituto Tecnico Industriale E.Majorana

   Come seconda migliore esperienza in ambito museale vogliamo condividere la sessione di scansioni e lezione svoltasi nella suggestiva sede di Palazzo Madama a Torino. Le scansioni – sia ambientali con attrezzatura lidar che particolari con lo scanner a luce strutturata – rappresentavano la prima parte di un bellissimo progetto scolastico dell‘Istituto Tecnico Industriale Ettore Majorana di Grugliasco (TO) che ha visto coinvolte diverse realta’ professionali. Due professori della scuola, affiancati dalla Associazione Dojo, specializzata in formazione e realizzazione di progetti interdisciplinari con le scuole superiori, hanno messo in piedi un doppio progetto di realta’ virtuale ed aumentata incentrato su questo meraviglioso edificio torinese.

 

 

   Lo scopo del progetto era come detto duplice, e tutto focalizzato a fornire ai visitatori informazioni ed esperienze aggiuntive alle normali visite turistiche, seguendo analoghe esperienze che si vanno diffondendo in tutti i musei mondiali. Si sono quindi individuate due finalita’ incentrate su due diversi approcci oggi possibili.

    Per il primo, incentrato sulla realta’ virtuale, la scuola ha ideato di eseguire una scansione di una stanza completa del palazzo per una ricostruzione dell’ambiente. Anziche’ limitarsi ad una normale ambientazione immersiva in 3d, gli studenti hanno ricostruito la stanza cosi’ come era nella prima meta’ del 1700: tappezzeria differente, elementi di arredo non presenti eliminati, ed aggiunta di elementi ora assenti. Allo scopo si sono scelte quindi un paio di stanze, ridotte ad una in sede finale. Per il secondo progetto invece si e’ eseguita una applicazione in realta’ aumentata da eseguire via tablet o smartphone, dove inquadrando un pezzo della collezione si possono far apparire informazioni supplementari rispetto a quelle presenti nelle didascalie.

    La scelta della sede in cui ambientare la realizzazione del progetto ha avuto il sostegno e la grande partecipazione della Fondazione Musei di Torino, che ha illustrato in maniera coinvolgente la storia del palazzo e fornito la documentazione necessaria per la ricostruzione nel passato, che qui illustriamo.

 

Palazzo Madama 2

 

   Il lavoro di scansione e’ stato quindi eseguito con due mezzi differenti, Artec Eva per il componenti di arredo ed il BLK 360 della Leica per le scansioni ambientali, mezzo scelto per la praticita’ e la facilita’ d’uso.  Questa scansione e’ stata eseguita dalla Survey di Rivoli.

 

Palazzo Madama3

   

   La sessione ha visto quindi partire con le scansioni di due stanze, la “Sala delle Quattro Stagioni”, ricca di specchi, ed una seconda sala ( poi scelta ) chiamata “Stanza dei Valletti a pè” con presenti alcune statue poi eliminate nella ricostruzione virtuale. La stessa stanza mostrava nella versione originaria una tappezzeria di colore giallo, la presenza di un camino ( ora presente in una ulteriore stanza ). La scansione ha avuto la durata di circa un’ora caduna.

 

   

 Nel tempo delle scansioni ambientali, noi di Digital Maison abbiamo nel frattempo eseguito la scansione del camino, il cui file 3d andava aggiunto alla ricostruzione della stanza in oggetto, essendo una volta presente e poi eliminato. La scansione a colori ha permesso di catturare anche le venature del marmo.

 

   

 D’accordo con i docenti e su indicazione della Fondazione, ci siamo temporaneamente spostati al piano medievale, dove abbiamo eseguito una bellissima scansione di quattro capitelli, come mostrato nelle figure qui sotto. Inutile dire che il nostro scanner ha trovato nella pietra un materiale perfettamente idoneo.

 

   

   Finite anche queste scansioni, ci siamo ricongiunti per visionare le ottime scansioni ambientali, dove si sono ottenute non solo perfette nuvole a colori, ma anche foto panoramiche nei punti di collocazione dello scanner. Il grafico che ha collaborato con la scuola e l’associazione ha eseguito quindi un ottimo lavoro nel creare le nuvole dense e meshare il risultato (nonche’ suddividere la mesh finale nelle sue parti architettoniche – pavimento, soffitto, muri, ..). 

Potete visionare il duro lavoro dei ragazzi a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=uIJyYFKo-IQ

 

 

   Ringraziamo nuovamente  Mauro Ujetto per lo splendido servizio fotografico. Per chiunque volesse approfondire i dettagli del risultato o ripetere questo tipo di esperienza, puo’ contattare direttamente l’Associazione Dojo (3470524818).