Scansione della lampada "Materia 1°" di Mat studio

Caso di studio su superficie senza geometria
Lampada Materia
   Il designer Matteo Tampone, titolare di Mat-studio operante nel settore del design di ricerca per arredi, nonchè uno dei finalisti alla edizione di Paratissima 2015 ( opere esposte al Museo dell’Auto di Torino e alla Biennale di Venezia ) ci ha cortesemente commissionato la scansione di una delle sue recenti opere di arredo, la lampada Materia 1°, esposta al Fuorisalone di Milano 2016.   

  La lampada, di grande originalità ed effetto, presenta una peculiarità data da un processo di finitura specificamente inventato dallo stesso Tampone, che consiste in una speciale ossidazione che viene aggiunta come miscela in fase di finitura su una base non ferrosa.

  Il risultato è quello di avere, dal punto di vista dell’esecuzione della scansione, una superficie assolutamente difficile da catturare, a causa della assoluta mancanza di qualsiasi geometria, come si può vedere dalle immagini sottostanti. Essa si differenzia infatti non solo dalle solite difficoltà date dalle forme organiche: tutta la superficie è un susseguirsi di cavità, fori ed asperità che rendono la vita difficile al lavoro di scansione.

L’acquisizione della nuvola di punti è stata particolarmente complessa già nella fase preliminare, ma quello che noi vogliamo sottolineare, e che rende per noi questo un vero e proprio caso di studio, resta la fase di allineamento delle viste.

Ci si rende conto infatti che: 

1) non si possono usare marcatori, poichè non si può coprire il colore della superficie in alcun punto;

2) non ci sono elementi geometricamente riconoscibili che possano fare da riferimento per l’allineamento;

3) Non si potevano mettere riferimenti esterni, in quanto la lampada era in posizione appesa e comqunque in un ambiente non referenziabile.

L’unica via rimanente resta l’uso del colore come riferimento per congiungere le viste.

Questo per far comprendere come esistono casi di scansioni dove l’unico riferimento ( per fortuna qui continuamente mutevole e quindi di aiuto alla scansione ) rimane la texture: ovviamente il software deve essere in grado di allineare le singole scansioni con l’aiuto di questo unico mezzo.

 

 

  La possibilità di acquisire tramite i colori ha quindi risolto il problema, anche se l’elaborazione finale per produrre un modello renderizzato è stata in particolar modo lunga e gravosa per la computazione. Ma il risultato si è raggiunto.